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iScovaze

L'app iScovaze vuole aiutare i cittadini a segnalare i rifiuti (scovaze, in dialetto triestino) che si trovano...

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L'app iScovaze vuole aiutare i cittadini a segnalare i rifiuti (scovaze, in dialetto triestino) che si trovano in ambiente naturale (prati, boschi, spiagge, ecc...) in modo che si possa procedere al loro recupero da parte di un team di associazioni/volontari, semplici cittadini, amministrazioni pubbliche sensibili all'ambiente.

"Il progetto CreativaMente Volontari è finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi dell’art. 72 del D.Lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore".

Ideata da MiTi, realizzata da Divulgando Srl e parte integrante del progetto "CreativaMente Volontari”.

La plastica è un’invenzione della seconda metà dell’ottocento. All’inizio del ‘900 iniziano ricerche più approfondite e negli anni attorno alla seconda Guerra mondiale si arriva ad un uso militare spinto di questa materia. Dagli anni ’50 la formica, il poliestere, il nylon e altri materiali derivati dal petrolio invadono il mondo civile.

Da lì è una crescita che non sembra avere fine.

Ma è la stessa forza della plastica - la sua resistenza - a rappresentare la pericolosità ambientale, della quale solo molto tardivamente i governi hanno cominciato d accorgersi. Il potere finanziario del mondo del petrolio non ha fatto che peggiorare la situazione.



Oggi la plastica rappresenta forse l’aspetto più evidente della produzione abnorme di rifiuti, ma non è l’unica: materiali elettrici ed elettronici, metalli pesanti, rifiuti nucleari sono esempi di materiali che hanno un impatto ambientale devastante. E i rifiuti si trovano dappertutto: nelle isole più lontane, nelle profondità degli oceani, nelle acque sotterranee, negli organi di grandi e piccoli esseri viventi.

Questa applicazione vuol favorire la presa di coscienza di tante persone che ancora non comprendono quanto sia enorme la quantità di rifiuti che vengono abbandonati in ogni luogo e vuol promuovere la consapevolezza sui rischi ambientali e sanitari legati alla produzione e all’abbandono dei rifiuti.

Oggi sono note a tutti le isole di rifiuti dell’Oceano Pacifico, tra la California e le Hawaii, dove bottiglie di plastica, giocattoli per bambini, scarti di oggetti di elettronica, reti da pesca galleggiano in quella che è stata chiamata Great Pacific Garbage Patch, una discarica marina dove le correnti convogliano i materiali scartati da tutto il mondo.

Noi però viviamo una realtà più piccola, meno eclatante, ma molto diffusa. I terreni, il mare, le coltivazioni, le piante e gli animali convivono sempre più con i rifiuti e la conoscenza dei siti di abbandono individuati con questa applicazione possono aiutare cittadini ed enti pubblici nella gestione di questo terribile problema.

La nostra speranza è che associazioni ed enti possano adottare “i-scovaze” per sensibilizzare l’opinione pubblica, individuare i percorsi di questi scarti e favorire il loro recupero e stoccaggio nei siti idonei, anche se la vera rivoluzione starebbe non nella gestione del rifiuto, ma nel ridurre la sua produzione.

Last update

March 11, 2020

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